Social Media

I social vanno in vacanza?

I social media sono sempre di più parte della nostra quotidianità e si, sto parlando sia della parte professionale che di quella esclusivamente ludica. 

Ti sei mai chiesto o chiesta cosa succede durante i comuni periodi definiti “di vacanza”?

In questo articolo potrai farti un’idea e avere una panoramica dei social media e delle alterazioni stagionali in versione bikini. Mi soffermerò anche sull’importanza di avere una community forte e coesa. Ma anche sui  rischi di dipendenza e burnout per chi gestisce da solo o sola altri i canali social oltre a quelli personali.

Altalene stagionali nei social media

Durante i periodi di vacanza estiva (diciamo i periodi canonici di vacanza estiva), è più comune di quanto si possa pensare osservare delle variazioni significative nell’attività sui social media. Queste oscillazioni di copertura o engagement possono essere influenzate da vari fattori, tra cui principalmente il settore e subito al secondo posto il comportamento degli utenti.

Faccio un esempio che renderà il tutto lampante.

Gli e-commerce che vendono costumi da bagno e articoli per mare vedranno un onda anomala, un picco in salita di tutte le statistiche e delle vendite.  Gli utenti sono più propensi a cercare e acquistare prodotti che rispecchiano le loro esigenze immediate, se stai per partire anche tu cercherai prodotti o servizi inerenti al tuo bisogno, quindi se andrai al mare, via alla ricerca di costumi da bagno, occhiali da sole e creme solari. 

L’altra faccia della medaglia. Per le aziende che offrono corsi o servizi che possono essere rimandati a settembre, come corsi di formazione professionale o servizi di consulenza, potrebbero sperimentare un rallentamento dell’attività durante le vacanze estive per colpa della maledetta frase “ci penserò a settembre”. D’accordo o no, bisognerà prenderne atto pertanto è importante adottare una strategia di contenuti che mantenga l’interesse degli utenti senza forzare la conversione. Ad esempio, si potrebbero alternare post informativi a divertenti che mantengano viva l’attenzione del pubblico senza però stressarlo, fino alla ripresa delle attività principali. 

Fin qui, niente di nuovo, giusto? 

La forza sta nella community

Soprattutto per i Personal Brand, non bisogna mai (si ho detto mai!) sottovalutare la forza e la passione della propria community. Se hai lavorato con coerenza e costanza durante l’anno, una breve pausa non comprometterà il lavoro svolto. 

Quindi si, puoi andare in vacanza. I tuoi followers capiranno!

Infatti, una community forte e affiatata non solo noterà la tua assenza temporanea, ma potrebbe anche apprezzarla, rendendoti una persona ancora più reale.

Non vuoi rischiare? Prova con la trasparenza.

Informa i tuoi followers che prenderai una pausa, condividi con loro il motivo, questa concessione di fiducia genererà un circolo virtuoso di rispetto reciproco e sincerità. 

Se non vuoi comunque perdere tempo, un’altra opzione valida è quella di utilizzare questo tempo per raccogliere feedback e spunti dalle persone che ti seguono, chiedendogli in maniera diretta cosa vorrebbero vedere al tuo ritorno, facendoli così sentire parte integrante del tuo brand.

In generale, un consiglio spassionato che mi auguro seguirai, è avere una strategia di contenuti pianificata e programmata in anticipo. A prescindere dal periodo di stop. Questo può garantire la continuità della tua presenza online ma anche l’efficacia dei tuoi contenuti (e soprattutto la tua sanità mentale). 

Generalmente, consiglio di pianificare la propria strategia prima di partire, in modo da poter gestire il rientro dalle vacanze in serenità senza essere assaliti dalla sensazione sgradevole di non sapere da cosa ricominciare!

Dipendenza dai social e burnout

Gestire personalmente i propri canali social riguardanti il proprio business può essere un’attività estremamente gratificante, ma anche estremamente stressante. O anche qui puoi vagare tra fasi di grande produttività e fasi di down.

La costante necessità di essere online, rispondere ai messaggi, monitorare le interazioni e creare contenuti può portare a una dipendenza dai social media e, in casi estremi, al burnout (ovvero uno stato di esaurimento fisico, emotivo e mentale causato proprio dallo stress lavorativo eccessivo prolungato nel tempo). 

Hai presente quando…. Amo io Pienah! 

Scherzi a parte è uno stato davvero difficile da gestire soprattutto senza l’aiuto quindi fermati prima di sentirti sopraffatta o sopraffatto del tutto.  

La dipendenza dai social media si manifesta diversamente rispetto al burnout, non si limita al solo utilizzo lavorativo del social. Spesso inizia a manifestarsi necessità di controllare continuamente le notifiche, rispondere immediatamente ai commenti e restare costantemente aggiornati su tutto ciò che accade online. Anche questo comportamento può avere effetti negativi sulla salute mentale, portando a stress, ansia e una sensazione di sovraccarico.

Per evitare questi rischi, è buona abitudine avere un piano che includa giorni di pausa e momenti di detox mentale o affidarsi (anche per un periodo limitato nel tempo) ad un Social Media Manager o comunque ad una figura professionale che possa aiutarti a gestire il carico.

Morale della favola

I social media hanno un potenziale davvero sterminato, essere parte attiva è una necessità sempre più impellente per il tuo business ma allo stesso modo hanno sempre più bisogno di utenti responsabili, capaci di provare empatia e di contenuti di valore, anche se con obiettivo di divertimento. 

Io ho scelto di essere in prima persona questo tipo di utente e in seconda battuta una professionista in grado di supportare a vari livelli la gestione, la comunicazione, la presenza e la reputazione online dei miei clienti. 

Se hai bisogno di supporto nella gestione dei tuoi canali social o desideri ulteriori consigli su come mantenere o migliorare la tua presenza online contattami, sarò felice di conoscere te e il tuo progetto.